HELLANA GAMES 2009

La partecipazione del WA.SP. alla convention di wargame Hellana 2009, ha visto impegnati Umberto, Luca, Andrea e Federico con lo scenario GAS! riproducente l’attacco austriaco con i gas del 29.06.1916 sul San Michele, durante la I Guerra Mondiale.

Roberto invece ha preso parte al torneo di Wings of War.

 

 

Gas!


L’attacco austriaco con i gas del 29 giugno 1916 sul San Michele


Scenario per Rapid Fire variante I G.M.

Alba del 29 giugno 1916, il 1° e il 17° reggimento della XX divisione Honvéd, ungherese, sono pronti nelle loro trincee appena sotto le cime delle colline dal San Michele a San Martino.  I soldati si accalcano, nervosi, in qualche centinaio di metri di fronte.

Ore 5.15, inizia un pesante bombardamento austriaco sulle retrovie italiane.

Mentre dense coltri di fumo, misto a nebbia, coprono le linee italiane, i comandi del Regio esercito si chiedono il perché di una tale azione improvvisa e poco giustificata. Le vedette italiane non scorgono, tra la nebbia e il fumo dei proiettili fumogeni, un’altra cortina di vapore biancastro che scende lentamente dalle linee nemiche, sospinta dalla leggera brezza dell’alba. Moriranno sul posto.

Sono stati investiti da una nube di fosgene, una miscela di cloro e fosforo.

Ore 6.30, come spettri, escono dalle trincee nemiche e scendono circospetti i primi reparti Honvéd.

Hanno maschere antigas e, piombati nelle trincee italiane dove i fanti sono stati colpiti completamente impreparati, si aggirano tra i cadaveri e gli agonizzanti.

Li finiscono con un’arma antica, ma mai comparsa prima sul fronte italiano: la mazza ferrata.

 

A partire dal marzo 1916 l’esercito italiano aveva progressivamente aumentato la pressione sugli Austriaci lungo il fronte del Carso con un costante lavoro di approccio alle linee nemiche fatto di assalti, lavori di galleria, mine. Le già inferiori forze austriache schierate su quel fronte erano state ulteriormente assottigliate oltre che dal logorìo imposto dagli Italiani anche dalla Strafexpedition che nel mese di maggio aveva assorbito ulteriori forze, nel tentativo della spallata risolutiva al regno d’Italia partendo dagli altopiani del Trentino. Il Comando del VII Corpo d’Armata austriaco, che presidiava il settore del Carso a sud di Gorizia, aveva pensato ad un attacco che ricacciasse gli italiani oltre l’Isonzo allo scopo di allentare la pressione su truppe ormai al limite della resistenza. Considerando la mancanza di forze adeguate si fece strada l’idea dell’impiego di gas. Molti ufficiali austriaci erano però contrari, sia per motivi pratici, la scarsa conoscenza di un’arma pericolosa anche per chi la usava, sia per motivi morali, il gas era ritenuto un’arma subdola che mal si confaceva al  senso dell’onore degli ufficiali asburgici.

Tuttavia la drammatica situazione del fronte impose la scelta dell’uso dei gas.

Dopo alcune settimane di preparazione, venne scelto il periodo di fine giugno, poiché le condizioni meteo risultavano favorevoli. In gran segreto vennero disposte 6000 bombole, di cui la metà nella zona San Michele, Bosco Cappuccio.

Il 28 giugno un imprevisto poderoso attacco italiano proprio sul quel tratto di fronte fu respinto con gravi perdite tra i due eserciti : gli Austriaci, a quel punto, non avrebbero potuto resistere ad un ulteriore assalto. Si decise così che l’attacco con i gas avrebbe avuto luogo il giorno successivo.

 

All’alba del 29 giugno  molti Italiani delle provate brigate Regina e Pisa, decimati e stanchi dagli assalti dei giorni precedenti, si trovavano ancora in prima linea in attesa di essere rilevati. I comandi italiani erano ben lontani da immaginare un possibile attacco austriaco. La distribuzione delle maschere antigas era stata poco curata, così come le esercitazioni, molti soldati, poi se ne erano disfatti ed in ultimo il tipo di maschera usato si rivelerà inefficace per la miscela di cloro e fosforo preparata dagli Austriaci.

 Tra le 5, 15 e le 5,45 prima nel settore San Michele, poi nel settore San Martino avvennero le emissioni di gas, trasportate dalla brezza in direzione Isonzo.

In pochissimi minuti dense nubi di vapore biancastro avvolsero le linee italiane.  Contemporaneamente gli Austriaci cominciarono un pesante bombardamento sulle retrovie e sulle artiglierie italiane. La sorpresa letale fu completa.

Molti soldati italiani morirono immediatamente sul posto, altri caddero agonizzanti, altri ancora tentarono la fuga verso le seconde linee.

Alle 6,30 partì la prima ondata di attacco austriaca che si infiltrò facilmente nelle prime linee italiane. Tra le 7.30 e le 8 partì la seconda ondata che spinse la prima verso la valle e l’Isonzo.

Grande accanimento misero le sacche di resistenza italiane, anche tra soldati già colpiti e sotto effetto dei gas e questo rallentò l’avanzata austriaca.

Sistematicamente i feriti italiani vennero finiti a colpi di mazza dagli Ungheresi della Honved. La battaglia si fece convulsa, tra gli scoppi delle artiglierie di ambedue gli schieramenti.

L’arrivo verso mezzogiorno dei battaglioni italiani di rinforzo che affluirono dalla riva destra dell’Isonzo, riuscì a turare la falla e a ricacciare gli Austriaci sulle posizioni di partenza.

Rimasero mucchi di cadaveri.

Tra gli Italiani 182 ufficiali e 6250 soldati, tra gli austriaci 1500 uomini e 20 ufficiali.

Le ingenti perdite costrinsero i comandi italiani  a ritirare i reparti decimati dal settore e L’Austria alleviò temporaneamente la pressione sul settore. Tuttavia l’esercito italiano seppe alcune settimane dopo rispondere al disastro del San Michele con la VI offensiva dell’Isonzo che portò alla conquista di Gorizia e delle insanguinate alture del San Michele.

 

 

Lo scenario è stato giocato dal pubblico con l’assistenza di Umberto e Luca ed ha rispecchiato l’andamento dell’azione storica.

Gli Austriaci hanno infatti occupato facilmente, con l’ausilio dell’azione dei gas, la prima linea di trincee italiane.

Lo scontro si è poi fatto accanito davanti alla seconda linea di trincee, che gli Austriaci non sono riusciti a conquistare a causa dell’arrivo dei rinforzi Italiani attraverso l’Isonzo.

 

Per la sua particolarità ed anche per gli oggetti d’epoca esposti a fianco del tavolo di gioco, ha richiamato l’attenzione di pubblico e fotografi.

Lo scenario è stato premiato, alla fine della manifestazione, come scenario con “Il miglior paesaggio”.

 

IL TORNEO DI

 

 

WINGS OF WAR

Il torneo di Wings of Wars ha visto impegnati 10 giocatori, che si sono affrontati al mattino, suddivisi in due squadre di cinque giocatori ciascuna (Intesa e Imperi centrali), in una partita amichevole che aveva lo scopo di creare una classifica iniziale per le tre partite del torneo vero e proprio.

Al pomeriggio si sono svolte le tre partite che hanno visto impegnati i giocatori (ognuno con due aerei) in scontri uno contro uno.

Il torneo ha visto la vittoria dell’asso degli assi Paolo Patroni.

 

LA CLASSIFICA FINALE

1.   Patroni

2.   “Conan” Laurenzi

3.   Orlandi

4.   Gori

5.   Cintolesi

6.   Palandri

7.   Perfetti

8.   Galleni

9.   Bagna

10. Cristofaro

Le altre immagini della convention Hellana 2009